Non esiste architettura senza luce

Il ruolo che la luce ha rivestito in architettura è stato sempre di primo piano, è impensabile concepire l’architettura senza la componente luce.

La luce come elemento di architettura

Se in passato la luce principale era quella naturale, quella solare nelle civiltà pagane spesso era associata alla divinità che donava vita e in quella cattolica creava atmosfera e quella degli astri, luce fondamentale nella determinazione di eventi astronomici e religiosi, oggi invece la luce che determina le scelte in architettura è spesso anche quella artificiale, arrivata ad un livello di tecnologia applicata elevatissima, che entra in modo sostanziale, non solo nella progettazione architettonica come elemento che la definisce ed arricchisce, ma spesso anche come strumento per la creazione di opere d’arte. La luce infatti è stata da sempre un elemento per esprimere e valorizzare lo spazio e le opere da progettare.

La luce come elemento simbolico

Il legame tra la luce e gli edifici, soprattutto religiosi, ha origini antichissime. Essa infatti ha sempre avuto un forte valore di “sacralità”, rappresentando un elemento fondamentale nella caratterizzazione di spazi ed edifici religiosi e monumentali.
Il famoso oculo zenitale del Pantheon di Roma, rappresenta un esempio emblematico di come la luce diventa un fattore determinante nella caratterizzazione degli spazi architettonici mescolato al valore religioso e simbolico. La luce penetra in senso fisico, diretto, all’interno dell’edificio, ne scandisce gli spazi ed il tempo, cambiando angolo di incidenza in funzione del passare delle ore del giorno. Altrettanto importante è il valore che la luce svolge nel caratterizzare gli spazi interni delle cattedrali gotiche.

Spazio quasi metafisico

Qui la luce penetra attraverso le ampie finestrature laterali, costituite da vetri colorati con il fine di creare uno spazio quasi metafisico, di penombra, finalizzato a favorire la preghiera, il raccoglimento dei fedeli che vivono quello spazio architettonico con sentimenti sacri e religiosi.
Arrivando ai nostri giorni non si può non considerare la famosissima “Chiesa della Luce” ad Ibaraki, presso Osaka, in Giappone, progettata dal celebre architetto nipponico Tadao Ando nel 1989.

Un edificio a forma di parallelepipedo

In essa e per essa la luce diventa davvero l’elemento fondamentale dell’opera, un edificio religioso cristiano a forma di parallelepipedo in cemento armato, privo di immagini e simboli religiosi, ma con la presenza forte e suggestiva di una croce di luce che penetra all’interno della chiesa, grazie all’utilizzo di quattro pannelli che chiudono il lato di fondo, creando una presenza luminosa dal forte impatto visivo e spirituale. La luce è la vera essenza dell’opera architettonica, l’elemento che, in un contesto
essenziale, da solo la caratterizza nell’aspetto spaziale, architettonico e religioso.

L’uso contemporaneo della luce in architettura

Oggi possiamo affermare che anche grazie alle tecnologie di cui disponiamo l’uso della luce in campo architettonico ha subito dei cambiamenti di tipo formale. Infatti l’elemento che più si usa per caratterizzare gli spazi architettonici non è più la luce naturale ma quella artificiale.
Nella concezione dei progetti architettonici sempre più frequentemente si possono trovare esempi in cui la luce diventa il vero “materiale da costruzione” dell’opera architettonica, in cui si progettano oltre che gli spazi anche sofisticati sistemi luminosi colorati e cangianti, che caratterizzano gli ambienti architettonici, ne determinano le atmosfere, non solo nelle architetture interne ma anche nelle facciate esterne interattive.

L’architettura per lo svizzero Le Courbusier

Non a caso uno dei più grandi architetti moderni, lo svizzero Le Courbusier, affermava che “l’architettura è il gioco sapiente dei volumi sotto la luce”, quindi non solo gli spazi, ma anche i volumi attraverso la luce vengono esaltati nella loro materia e plasticità, sia essa luce naturale per le grandi opere architettoniche, sia essa luce artificiale per gli spazi interni o luoghi espositivi.

Trasformare un’opera architettonica in un volume illuminante

Quindi la luce oggi, soprattutto quella artificiale, diventa l’elemento che trasforma l’opera architettonica in un vero e proprio volume illuminante, grazie alle sempre più utilizzate pareti traslucide e trasparenti, che fondono visivamente l’interno con l’esterno durante le ore di luce naturale e trasmettono le luce interna verso l’esterno attraverso l’utilizzo di
quella artificiale, che evidenzia e valorizza l’opera architettonica nel contesto urbano divenendo anche un elemento di arredo ed abbellimento oltre che di riconoscimento della stessa.

Luce, oggi elemento fondamentale

Oggi ancora più che in passato la luce è l’elemento fondamentale che scandisce il progetto architettonico, non costituito più solo dalla creazione di spazi e volumi funzionali in un’opera esteticamente ricercata, ma anche e soprattutto dallo stretto rapporto che questi ormai hanno con i sistemi illuminanti, che sempre più svolgono un ruolo di valorizzazione dell’architettura e delle opere architettoniche.

Author: Cristiano Rossi

Progettista architettonico, strutturale e consulente d'ufficio. cristiano_box@virgilio.it

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