La ‘seduta’ del consiglio comunale del 12 aprile scorso finisce sul tavolo del Prefetto di Latina, Maurizio Falco. Con una lettera, inviata questa mattina, i consiglieri Massimo Celebrin, Giovanni Secci, Lino Capriglione, Enzo di Capua, Piera Polisena e Vincenzo Avvisati, chiedono un incontro al Prefetto per fare chiarezza su quanto accaduto nel corso dell’ultima Assise a Sabaudia. E non per il comportamento poco rispettoso del sindaco Giada Gervasi che mentre la minoranza teneva banco scimmiottava e sghignazzava, ma per un fatto anche più grave.
Pec intimidatoria?
La vicenda relativa alla pec ricevuta dal consigliere di minoranza Massimo Celebrin. Una mail certificata quasi intimidatoria da parte del General manager Manzo, responsabile della gestione del Comitato che curerà la coppa del mondo.
Una mail indirizzata al consigliere Celebrin, dalle parole forti solo per avere chiesto la rendicontazione relativa alle spese effettuate per ospitare una prova della Coppa del Mondo di canottaggio a Sabaudia, inizialmente prevista nell’anno 2020 e spostata a giugno 2021 a seguito dell’emergenza Covid-19.
Evento da oltre un milione di euro
Atti leciti, considerato il cospicuo trasferimento di somme dal Comune al Comitato. Al momento il costo totale a carico del Comune per realizzare l’evento è di circa un milione duecento mila euro. Pressappoco la metà verrà gestita direttamente dal Comitato.
Parole pesanti messe nere su bianco dal manager Luigi Manzo, stando a quanto letto in consiglio comunale da Celebrin, dove addirittura il General manager diffida sia il capo settore Fabio Minotti che il consigliere Celebrin, a non reiterare i comportamenti. Nella pec il manager Manzo, stando sempre a quanto letto da Celebrin, chiede al capo settore Minotti di non consegnare la documentazione riguardante il Comitato e al consigliere Celebrin addirittura di distruggere i documenti già ricevuti, ossia l’accordo sottoscritto dal Comitato Sabaudia MMXX e l’Azienda Vallicola Lago di Paola.
La richiesta di un incontro con il Prefetto di Latina da parte di tutti i consiglieri di minoranza, escluso Renato Bianchi, affinché si faccia piena luce sulla vicenda, è legata senza dubbio anche al fatto che, purtroppo, nel corso dell’Assise, quando Celebrin stava leggendo il contenuto della pec dai toni forti, nessuno, oltre i consiglieri di minoranza presenti (Giovanni Secci e Lino Capriglione, ndr), ha ritenuto opportuno prendere le distanze da chi ha deciso di diffidare un funzionario ed un consigliere comunale, nel pieno delle loro funzioni.
La delicata questione la seguiremo con molta attenzione, in attesa dei risvolti e delle decisioni che prenderà il prefetto di Latina.











