Le famiglie degli studenti di Sabaudia non ne possono proprio più. Sono esasperate. Esigono il diritto allo studio per i loro figli che sono costretti a recarsi a lezione solo tre ore al giorno e per giunta in orario pomeridiano. Un anno scolastico per gli alunni della città delle dune ancora non iniziato in modo lineare, con orario intero, per intenderci, e soprattutto mai cominciato nelle loro ‘vere’ scuole. Alla luce di quanto sta accadendo, martedì prossimo a partire dalle ore 9, in piazza a Sabaudia, sotto il palazzo del Comune, si terrà una manifestazione organizzata dai genitori degli scolari. Ragazzini ai quali nessuno riuscirà a restituire le tante ore di scuola perse. Ore che sono state tolte al loro diritto allo studio e che lasceranno per sempre lacune incolmabili.

Gli slogan delle mamme esasperate
“Tutti in piazza a manifestare. Basta scuse, vogliamo strutture idonee per i nostri figli che hanno diritto allo studio – si legge nella nota che annuncia la protesta delle famiglie degli studenti, per martedì in piazza a Sabaudia -. Continui disagi, continue promesse non mantenute per l’orario anti pomeridiano. Noi genitori diciamo basta. Tutti uniti per un solo scopo, diritto allo studio”.
Protesta dopo promesse disattese
La forte reazione dei genitori, con la decisione di unirsi per manifestare in piazza a Sabaudia, arriva dopo la promessa disattesa da parte dell’Amministrazione Gervasi di trovare soluzioni immediate già dalla scorsa settimana, in strutture idonee per ospitare i ragazzini. Per permettere agli alunni di recarsi a scuola la mattina. Un impegno che il sindaco Giada Gervasi aveva preso pubblicamente nel corso dell’assemblea che si è svolta al palazzetto dello sport lo scorso sabato 12 ottobre, dinanzi a decine e decine di famiglie presenti. “Abbiamo trovato strutture – aveva garantito il sindaco di Sabaudia la scorsa settimana – che già tra quale giorno potranno ospitare gli alunni. Locali commerciali, con bagni annessi e ascensori, palestre e parrocchie. Verrà tutto sistemato con i banchi in modo da permettere ai ragazzini di andare a scuola la mattina”. Già da lunedì 14 ottobre, stando alle promesse del primo cittadino, gli studenti sarebbero potuti tornare in ‘aula’ la mattina. Nulla invece è stato ancora fatto. La promessa disattesa su una vicenda tanto delicata ha scatenato l’ira dei genitori. Le famiglie si sentono beffate da un’Amministrazione alla quale avevano creduto, dando consenso e fiducia. Fiducia che ora sta svanendo. Il diritto allo studio va garantito. E’ sacrosanto!

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