Nell’ultimo periodo abbiamo visto tutta l’attenzione dei media puntata su quella che è stata denominata l’epidemia del secolo: emergenza coronavirus.
Il virus asiatico è riuscito ad arrivare in un batter d’occhio in Europa e a diffondersi in Italia. Paese che attualmente conta il numero più alto di contagi.

Proprio a causa di queste cifre ( 12 morti e circa 400 contagi come riportato dall’ANSA), le Regioni italiane stanno attivando tutte le forme di tutela possibili.
Nelle regioni settentrionali come per esempio Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, sono state sospese tutte le attività di massa come concerti, eventi e mostre.

Coronavirus: cosa accade nel Lazio?
La Regione Lazio ha emanato un’ordinanza per gestire al meglio l’emergenza epidemiologica del coronavirus.
L’ordinanza si focalizza su 13 punti chiave, che coinvolgono l’intera collettività. Dalle scuole, agli uffici, fino ai luoghi pubblici.
Questi tredici punti sono suddivisi a loro volta in 3 blocchi da consultare con la massima attenzione, perché ricordiamo che è per il bene dell’intera collettività.

Il primo blocco fa luce su quelle che sono le principali “misure di informazione e prevenzione”.
Il primo punto infatti riguarda indicazioni per le scuole di ogni grado, dalla scuola materna alle università, fino a coinvolgere anche gli uffici e le pubbliche amministrazioni.
In questi luoghi è d’obbligo esporre a tutti le informazioni sulle misure di prevenzione diffuse dal Ministero della Salute.
Il secondo punto invece riguarda le strutture ospedaliere, dove si raccomanda di mettere a disposizione di tutti soluzioni disinfettanti per lavare bene le mani.

Il blocco successivo racchiude misure leggermente più precise e dettagliate. Sono rivolte a tutti gli individui che hanno sostato in zone ad alto rischio epidemiologico.
Coloro che sono rientrati nel Lazio da zone a rischio sono obbligati a comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territoriale.

Ci sono poi altre raccomandazioni per coloro che manifestano sintomi strani che potrebbero essere ricondotti al coronavirus.
Per consultare l’intero documento dell’ordinanza basta un click qui.
Casi sospetti nel Lazio
Quella del virus asiatico è sicuramente un’emergenza reale e concreta. Preoccupa tutti, dagli esponenti politici ai comuni cittadini.
Ma come accade spesso nei casi in cui scoppia un’epidemia simile, si dà inizio anche a una psicosi sociale.

I social, i media non aiutano. La diffusione di errate informazioni e fake news nate con lo scopo di seminare panico e paura, rendono ancora più difficile il lavoro di chi vigila sulla nostra sicurezza e sulla nostra salute.
Oltre ai due casi iniziali della coppia cinese in visita a Roma, nel Lazio ci sono stati altri casi sospetti.
Da Frosinone alla provincia di Latina con un caso sospetto anche a Terracina. Fortunatamente sono stati tutti risultati negativi dopo i tamponi e proprio alla luce di questo “allarmismo estremo” i medici invitano a riflettere su quelli che potrebbero essere semplici sintomi influenzali.




