Molto spesso si sente dire che i bambini non sono “pronti per la Logopedia” e a volte alcuni pediatri tendono a sottovalutare la situazioni rimandando quanto più possibile un intervento logopedico. Tuttavia, rivolgendosi allo specialista del settore, è possibile capire quali possono essere i campanelli d’allarme per lo sviluppo, non solo linguistico, ma anche più generalmente, comunicativo del bambino.
Quando è necessario intervenire?
Lo sviluppo del linguaggio avviene secondo tappe che devono essere raggiunte in determinati tempi. In particolare:- intorno ai 6 mesi compare la lallazione: il bambino inizia a pronunciare sillabe uguali ripetute (ma-ma; ta-ta) ;- dai 9 ai 12 mesi compare la lallazione variata (produzione di sillabe diverse: ma-ta; pa-ba), la comunicazione intenzionale: il bambino pronuncia parole bisillabiche semplice (mamma, papà) e compare il gesto sociale (indica per comunicare) ;- dai 12 ai 18 mesi vi è l’ampliamento graduale del vocabolario: il bambino deve conoscere da 10 a 100 parole.
I campanelli d’allarme
Se a 18 mesi il bambino conosce meno di 15 parole, ciò rappresenta un campanello d’allarme;- dai 20 ai 24 mesi vi è l’esplosione lessicale: il bambino produce più di 100 parole. In questa fase vi sono le prime combinazioni di due parole (nome-nome: papà casa; nome-verbo: mamma vieni; nome-aggettivo: palla verde) ;- dai 30 ai 36 mesi il bambino è in grado di produrre frasi ben strutturate. Se il vostro bambino non si rispecchia in queste tappe di sviluppo del linguaggio è necessario rivolgersi ad un logopedista, il quale valuterà se intervenire precocemente con un trattamento logopedico.
