
Un consiglio comunale acceso quello di ieri sera a Sabaudia. Massimo Celebrin l’ex consigliere di maggioranza che ha preso le distanze dal modus operandi dell’Amministrazione Gervasi non si è dimesso come annunciato qualche settimana fa. Celebrin è passato al Gruppo misto di minoranza. Ora è in opposizione. Una necessità perché dopo avere preso le distanza dal Gruppo consiliare Giada Gervasi sindaco, è stato messo fuori dalla squadra del primo cittadino con la revoca delle deleghe assegnategli.

Celebrin: “Sono stato epurato”
“Sono stato epurato dal mio gruppo di appartenenza – ha spiegato l’ex consigliere di maggioranza Celebrin – per avere manifestato libertà di espressione, un diritto sacrosanto sancito dalla Costituzione”.
Articolo 21 della Costituzione
Celebrin infatti, nel suo discorso parte proprio dall’articolo 21 della Costituzione: la libertà di pensiero e di parola. Cosa vuol dire, che dopo essere stato eletto grazie alla fiducia dei cittadini che lo hanno votato, Celebrin non ha avuto libertà di esprimere il proprio pensiero? Secondo quanto affermato in consiglio da Massimo Celebrin sembra quasi che chi tra gli amministratori tenti di alzare la testa, di esprimere una propria opinione, venga messo alla porta. E la democrazia? Una sensazione giusta quella dell’ex consigliere di maggioranza oppure Massimo Celebrin ha travisato alcune affermazione che poi lo hanno spinto a prendere le distanze dal modus operandi dell’Amministrazione Gervasi? Distanze che secondo Celebrin sono state indispensabili per difendere il programma elettorale. Per difendere quella fiducia datagli dai cittadini, necessaria per farlo arrivare a sedere proprio in consiglio comunale, dove lo hanno voluto e ancora lo vogliono i suoi elettori.

“Sono stato cacciato”
“L’articolo 16 del regolamento comunale ha consentito al Sindaco e alla maggioranza di cacciare un collega – ha sottolineato amareggiato Massimo Celebrin – che ha fatto una scelta di autonomia perfettamente democratica. Un fatto senza precedenti – ha aggiunto – che evidenzia una sostanziale incongruenza con i principi di libertà e di democrazia della nostra Repubblica. Ho scritto al Prefetto, sono in attesa di risposta. Voglio che un’autorità al di sopra del Comune mi metta per iscritto che l’articolo 16 del regolamento comunale di Sabaudia, sia democratico e costituzionale. Nel frattempo rimarrò in Consiglio, – ha concluso Celebrin – farò parte del Gruppo misto di minoranza e proporrò la modifica di quest’articolo, perché nessuno si trovi più nella mia posizione, perché chiunque venga democraticamente eletto e manifesti dissenso sia tutelato e rispettato”.
Bagarre sull’imposta di soggiorno
Il quarto dei cinque punti all’ordine del giorno ieri sera ha scatenato la bagarre. I chiarimenti richiesti dal capogruppo di Forza Italia Giovanni Secci, sulle modifiche e/o integrazioni all’imposta di soggiorno hanno spinto il consigliere Saverio Minervini, relatore del penultimo punto all’odg, a chiedere la sospensione del consiglio per cinque minuti. Cinque minuti necessari per trovare una risposta ai chiarimenti richiesti dal consigliere Secci. Qual è dunque il motivo per cui l’imposta di soggiorno è stata anticipata dal 15 aprile al 15 marzo? Motivazioni che nonostante la sospensione dell’Assise per il capogruppo di Forza Italia non sono state esaustive, tanto da spingere il consigliere Secci ad un voto contrario.

Ombre sugli epiteti rivolti a Secci
L’ira dei mansueti. E’ stata questa la reazione del consigliere d’opposizione Giovanni Secci nel corso di un suo intervento quando si è sentito insultare dal consigliere Immacolata Iorio, giustificatasi dicendo che l’offesa era rivolta al mittente del messaggio arrivato sul suo telefono. Comunque una caduta di stile quella del consigliere Iorio che ci ha fatto pensare subito a quanto sosteneva René Daumal, il grande filosofo e scrittore francesce: “Lo stile è l’impronta di ciò che si è in ciò che si fa”.
Epiteti pesanti quelli del consigliere di maggioranza Iorio che hanno provocato un’accesa reazione nel commissario straordinario di Forza Italia tanto da spingerlo a chiedere di ripetere al microfono quello che aveva pronunciato a voce alta e con tanto di gesto proprio indirizzato al consigliere, intentato nel suo intervento. Solo un malinteso?
Insomma ieri sera nel corso del consiglio comunale non si sono fatti mancare proprio nulla.