Domenica scorsa, al Museo Emilio Greco di Sabaudia è stata inaugurata la dodicesima edizione del Mad Donna 2019. Un appuntamento con l’arte al femminile: pittura, fotografia e scultura.
Sarà possibile godere di questa esposizione fino al prossimo 24 marzo, una occasione da non perdere.
Le parole della coordinatrice Daniela Picciolo
“Tanto lavoro, passione e determinazione per continuare a portare avanti un importante evento culturale che da sempre ha avuto successo di pubblico e di critica. Anche se giunti alla dodicesima edizione, Fabio D’Achille storico curatore della mostra, riesce sempre a sorprenderci proponendo artiste capaci di stupire ed emozionare il pubblico”.
Così ci ha raccontato Daniela Picciolo, coordinatrice della Fidapa, a cui si deve l’iniziativa, nonché promotrice appassionata sin dalla prima edizione, di questo evento fortemente voluto in nome di quella creatività femminile, che talvolta rimane in secondo piano.
Quale modo migliore per sottolineare la valenza delle donne nel giorno a loro dedicato?
Se non mettere a disposizione uno spazio così strettamente legato alla figura femminile, declinata in tutte le sue accezioni, quale è appunto la sala espositiva del museo cittadino dedicato allo Scultore Emilio Greco.
Luogo ideale per mettere al centro dell’attenzione e del dibattito culturale l’arte coniugata al femminile e la visione della donna e della realtà in tutte le possibili sfaccettature.
Chi ha collaborato all’iniziativa?
Oltre a Fabio D’Achille e a Daniela Picciolo, ha collaborato, per la cura dei testi critici, Elena Damiani che così ci presenta le artiste ed il significato dell’esposizione.
Le artiste presentate da Elena Damiani
Rosy Losito/ pittura
Riflesso/riflessione: sono termini che derivano dalla stessa matrice filologica, ovvero quel “ reflectere”che in latino significa “volgersi indietro”.
A volte è necessario tornare sui propri passi, rievocare per esorcizzare … pennellate liquide e libere tracciano il passato dell’artista con la scrittura dello spirito … suggerendo nel soggetto e nel mezzo espressivo il protagonismo dello specchio inteso non come ossessione … ma come figura dialogante.
Paola Acciarino/ fotografia
….Il corpo femminile è corpo celeste, la cui superficie è solcata da morbide curve e segnata dalle cicatrici del tempo … l’obiettivo fotografico si trasforma in un telescopio per osservare infiniti dettagli di corpi monocromatici. L’immagine ripresa abbandona la tradizionale funzione illustrativa per trovare … la vera essenza dell’universo femminile.
Emilia Isabella/ scultura
Una massa dura e fredda si trasforma in inno alla donna, dove questa si rivela fisicamente nelle superfici dolcemente levigate del marmo … si esprime nella stessa mano della scultrice, che cosciente del suo essere donna accoglie la materia, non la sfida, e così facendo concretizza la sua unicità…
Tre tecniche, tre artiste, tre modi diversi di raccontare l’universo femminile, un’unica passione l’arte, l’amore per il bello, il desiderio di svelarsi al mondo.






