Le numerose polemiche sul divieto di balneazione nei tratti di spiagge libere a Sabaudia hanno portato il sindaco Giada Gervasi a rettificare l’ordinanza.
Dopo il video del consigliere di minoranza, Giovanni Secci (F.I.) che ha sollevato il problema, evidenziando i disagi per i cittadini e i turisti, il sindaco Gervasi, nella tarda serata di ieri, con un post sulla pagina Facebook, ha annunciato la rettifica.
Il post del sindaco
“Domani mattina (oggi, ndr) – si legge nel post – l’ordinanza sarà rettificata sostituendo la parola ‘consentita con ‘presidiata’ in modo da evitare interpretazioni e fraintendimenti, in particolare verranno modificati i seguenti punti…(vedi foto, ndr).

Nessuno ha frainteso, il divieto era chiarissimo
Apprezziamo il ripensamento del sindaco con la rettifica dell’ordinanza, ma è indispensabile puntualizzare che nessuno ha frainteso. Fino a ieri sui tratti di spiaggia libera, erano affissi cartelli inequivocabili (vedi foto, ndr), con scritto a chiare lettere, e in diverse lingue, il divieto di balneazione. Divieto – recita il vocabolario della lingua italiana – sostantivo maschile il cui significato è: “proibizione di compiere determinate azioni o svolgere certe attività, imposta da un’autorità”. Più chiaro di così!
Per un sindaco, scaricare sempre sugli altri non è il massimo. Soprattutto per chi è riuscito ad ‘ammaliare’ un gran numero di elettori puntando su trasparenza, rispetto e lealtà. Rispettare il prossimo è anche non sottovalutare l’intelligenza altrui, mostrando la propria superbia.
I cittadini avrebbero apprezzato molto di più che il sindaco di Sabaudia avesse ammesso con sincerità e umiltà, l’errore compiuto nel redigere l’ordinanza. Errare humanum est.

