Belvedere e via Umberto I, degrado senza precedenti

Chiamatelo come volete, ma non più Belvedere. Il belvedere, lo dice la parola stessa, dovrebbe essere un luogo incantato. Una ‘balconata’ in questo caso, dalla quale ammirare il verde, la natura, il lago e il meraviglioso promontorio. Un posto dove poter rigenerare anima e corpo. Invece quello che doveva essere un angolo stupendo della città delle dune è diventato un luogo dove regna l’incuria.

Via Umberto I, la strada del degrado

Per non parlare di via Umberto I. Potremmo ribattezzarla ‘la strada del degrado’. Un angolo di Sabaudia che dovrebbe essere un luogo quasi magico. Quella via che conduce sulle sponde del lago di Paola dovrebbe essere una strada da lasciare a bocca aperta per pulizia, ordine impeccabile e cura del verde. Un verde che a tratti dovrebbe tingersi di colori arcobaleno, uniti a profumi emanati da fiori stagionali e piante sempreverdi. Cascate di boccioli variopinti che dovrebbero accompagnare le passeggiate primaverili ed estive, fino al lago, di sabaudiani e turisti. Invece via Umberto I è diventata sporca e trascurata, un tratto dove la sciatteria è tangibile. Nelle aiuole centrali della via e tutt’intorno non un fiore, non una pianta, ma solo erbaccia, sporcizia e degrado imbarazzante.

In merito alla sporcizia si sa, la mamma degli imbecilli è sempre incinta e certo nessuno pretende che ci sia un omino stabile h24 a raccogliere cartacce e bottiglie, ma il verde? Le aiuole? L’erbaccia alta e i rovi? Perché nessuno pensa di curare quella strada che conduce in uno dei posti che una volta era il fiore all’occhiello della città? Quanto costerebbe all’Amministrazione comunale sistemare quell’angolo di Sabaudia?

Il mercatino e le passeggiate fino al lago

Ieri dalla piazza del comune, scendendo verso il Belvedere, c’era il mercatino. Nello stesso posto che ormai da anni vengono posizionati gazebi, sotto i quali gli ambulanti vendono la loro merce. Erano tante le persone che passeggiavano tra i banchi della ‘mini fiera’ e poi decidevano di arrivare fino al lago. Anche noi l’abbiamo fatto. Cosa abbiamo provato nel vedere tanto degrado? Amarezza. Tanta. E tante sono state le domande posteci. Le stesse che saranno sorte spontanee anche agli altri sabaudiani e turisti che passeggiavano verso il Belvedere. Utilizzando la logica, a nessuna domanda siamo riusciti a dare una risposta plausibile. Solo una potrebbe essere quella adatta per ogni interrogativo… non ci sono altre spiegazioni.

Author: Tiziana Cardarelli

Una passione per il giornalismo diventata una professione. Una professione che sento nell'anima. Rendermi utile mi aiuta a vivere meglio. Cosa mi riempie il cuore di gioia? Il volontariato e vedere sorridere gli occhi dei bambini. Aiutare il prossimo dà un senso di leggerezza e di benessere interiore. Adoro gli animali perché riescono ad amare in modo incondizionato. Nonostante l'esperienza che credo sia la somma delle fregature, mi abbia insegnato che la riconoscenza sia solo il sentimento della vigilia, continuo ad essere sempre disponibile con il prossimo. La mia malattia cronica? Essere una nostalgica romantica.

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