Spiati per tre anni da un software illegale

Sono centinaia gli italiani infettati da uno spyware, un software che pare sia illegale, capace di raccoglie informazioni. Secondo esperti sembra che sia stato identificato da un gruppo di ricercatori, appartenenti ad una società italiana.

Si chiama Exodus ed è stato in grado di spiare tutti i dispositivi Androind, baypassando addirittura i filtri di sicurezza di Google.

Come agiva il software spia?

Lavorava in due step diversi. Il primo raccoglieva informazioni base per identificare il dispositivo infetto, in modo particolare il codice Imei, indispensabile per captare il dispositivo mobile e il numero. Il secondo step installava un file in grado raccogliere dati e informazioni sensibili dell’utente infettato, ignaro di quanto stesse accadendo. Il software, dunque, rubava la cronologia dei browser, le informazioni del calendario, la geolocalizzazione, i log di Facebook e Messenger e tutta la chat di WhatsApp.

Spiati per quasi tre lunghi anni, le vittime tutte italiane

Sono tutte italiane le vittime infettate e spiate dal software. Secondo gli esperti, il software spia è stato utilizzato tra il 2016 e l’inizio del 2019, copie dello spyware sono state trovate caricate sul Google Play Store, camuffate da applicazioni di servizio di operatori telefonici. Sia le pagine di Google Play Store che le finte interfacce di queste applicazioni malevole sono in italiano. Secondo le statistiche pubblicamente disponibili, in aggiunta ad una conferma di Google, la maggior parte di queste applicazioni hanno raccolto qualche decina di installazioni ciascuna, con un caso che superava le 350 unità.

Author: Redazione

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