Bronchiolite del lattante

La brochiolite del l lattante è un’infiammazione acuta dei bronchioli, causata principalmente da infezioni virali, che colpisce prevalentemente bambini di età compresa  tra i 2 e i 24 mesi e che causa infiammazione edema e necrosi dell’epitelio di rivestimento dei bronchioli terminali, con aumento della produzione di muco e broncospasmo. Inizia come infezione della alte e medie vie respiratorie e dopo 2-3 giorni può evolvere in una condizione di aumentata difficoltà respiratoria

Epidemiologia

  • La bronchiolite è la più frequente infezione delle vie aeree inferiori nei bambini di età inferiore a 2 anni e, soprattutto nei più piccoli, una delle più comuni cause di ricovero ospedaliero. È stato calcolato che nei paesi a più elevato sviluppo socioeconomico il tasso di ospedalizzazione per questa patologia è pari a circa 30 per 1.000 bambini entro il primo anno di vita.
  • Fattori di rischio per la comparsa di quadri clinici gravi sono: l’età inferiore a 6 settimane, la prematurità e la pre-esistenza di patologie croniche gravi a carico del sistema cardiorespiratorio, di profonde alterazioni neurologiche o di deficit immunitari . La mortalità è, almeno nei paesi occidentali, fortunatamente bassa e in costante diminuzione. Ai giorni nostri si attesta su circa 2 casi ogni 100.000 nati vivi. 

Manifestazioni cliniche

  • Tosse
  • Rinite
  • Wheezing ( respiro sibilante)
  • Tachipnea ( F.R. > 60/min )
  • Rientramenti intercostali
  • Alitamento pinne nasali
  • Cianosi
  • Difficoltà ad alimentarsi

Eziologia

  • RSV ( virus respiratorio sinciziale; 50-80% dei casi)
  • Parainfluenza
  • Adenovirus
  • Rinovirus
  • Virus influenzali
  • Enterovirus
  • Occasionalmente ( 3-5%) associato con infezioni da Mycoplasma Pneumonia

Diagnosi strumentale e di laboratorio

Proprio per la relativa variabilità di molti dei segni e sintomi clinici, la saturimetria d’ossigeno (SaO2) mediante pulsossimetro rappresenta il dato strumentale più attendibile. Valori inferiori al 95% associati a un’età inferiore a 6 mesi e a una frequenza respiratoria superiore a 45 atti/minuto si associano a una gravità elevata e alla necessità di ospedalizzazione.

Terapia

 La prima e la principale forma di trattamento della bronchiolite è la somministrazione della terapia di supporto, costituita da un adeguata integrazione di liquidi e, quando necessario, da ossigeno umidificato e riscaldato

Il monitoraggio continuo dei parametri vitali (FC e SaO2) è indicato nei pazienti a maggior rischio di decorso grave, apnea e ventilazione meccanica quali i bambini prematuri, i broncodisplasici o quelli affetti da cardiopatia congenita

Broncodilatatori

L’impiego dei broncodilatatori nei bambini con bronchiolite resta molto discutibile.

Corticosteroidi

Esistono in letteratura dati che dimostrano che fino al 60% dei bambini ricoverati in ospedale per bronchiolite riceve corticosteroidi per via aerosolica o per via generale o con entrambe le modalità di somministrazione. Oggi la maggior parte degli esperti concorda sull’affermazione che non esiste alcun dato obiettivo capace di giustificare l’impiego degli steroidi nella terapia della bronchiolite

Antibiotici

Buona parte dei bambini per i quali viene posta diagnosi di bronchiolite viene trattato con antibiotici. I dati disponibili in letteratura dimostrano che la somministrazione di antibiotici non ha alcun effetto sul decorso della malattia e, soprattutto, mettono in evidenza come il rischio di infezioni batteriche gravi nei bambini con bronchiolite sia basso.

Soluzione ipertonica per via inalatoria 

Un’opzione terapeutica valida per la sua applicabilità in corso di bronchiolite, essendo già utilizzata in altri ambiti clinici, è rappresentata dalla terapia inalatoria con soluzione ipertonica.

Profilassi

 Anticorpi monoclonali

In considerazione dell’altissimo costo di tale famaco, esso può essere raccomandato esclusivamente in un gruppo ristretto di soggetti, che presentino caratteristiche anamnestiche e/o cliniche tali da renderli ad alto rischio di malattia grave.

Il farmaco va somministrato in dosi mensili, generalmente a cominciare dal mese di novembre per proseguire poi fino a marzo aprile, per via intramuscolare, in pazienti affetti da broncodisplasia, in bambini con età gestazionale pari o inferiore a 32 settimane ed età inferiore a un anno di vita all’inizio della stagione epidemica; bambini affetti da cardiopatia congenita,  bambini nati tra le 32 e le 35 settimane di età gestazionale che abbiano almeno due fattori di rischio (frequenza in comunità, fratelli in età scolare, esposizione a inquinamento ambientale, anomalie congenite delle vie aeree, malattia neuromuscolare severa)

Author: Redazione

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