“La scelta del padrone da parte di un buon cane è un fenomeno magnifico e misterioso. Con rapidità sorprendente, spesso in pochissimi giorni, si stabilisce un legame che è di gran lunga più saldo di tutti”, cita
Konrad Lorenz. Chiunque di voi abbia mai avuto la fortuna di vivere con un cane può solo che confermare quanto sopra descritto…Correre, giocare, ma soprattutto interagire con il proprio “Fido” è un’esperienza che coinvolge a 360 gradi gli amanti dei nostri amici a quattro zampe. Quante volte vi sarete trovati a parlare con lui come se realmente potesse capirvi e magari, perché no, avete anche aspettato un accenno di risposta? Tranquilli perché da oggi in poi nessuno potrà più considerarvi “pazzi”. Una ricerca scientifica, pubblicata su Current Biology, rivela che per una questione di emisferi i cani in realtà sono in grado di ascoltare non solo la nostra voce ma anche le parole.
La ricerca
Dopo aver studiato oltre 250 cani, cercando di capire le loro risposte a una serie di comandi vocali, il team di ricercatori, ha scoperto che, come gli esseri umani, anche i cani usano diverse parti del cervello per elaborare i componenti verbali di una frase familiare, così come le emozioni o l’intonazione. Secondo questo studio il cervello dei nostri pelosetti elabora il linguaggio umano in modo molto più simile al nostro di quanto in realtà si pensi. Si tratta di usare parti diverse del cervello per processare informazioni diverse: l’emisfero sinistro specializzato per il contenuto puramente verbale; quello destro per analizzare le caratteristiche della voce e il suo contenuto emotivo. Lo studio dimostra che i cani, parallelamente agli esseri umani, usano l’emisfero sinistro per analizzare i contenuti fonemici significativi, riconoscibili e familiare; usano quello destro per suoni e lingue sconosciute, analizzando i segnali che riguardano intonazione e ritmo e quelli preminentemente legati al mittente del suono e all’emotività della comunicazione. La conclusione è che i neuroni canini reagiscono al linguaggio umano in modo molto simile ai nostri. Secondo voi il loro cervello si sarà evoluto così grazie al contatto, sempre più simbiotico, con gli esseri umani


