Ricorre quest’anno il cinquecentesimo anniversario della scomparsa di Leonardo da Vinci, avvenuta precisamente il 02 maggio 1519 ad Amboise in Francia. In occasione di tale ricorrenza sono e saranno tantissimi gli eventi e le manifestazioni con cui si vuole ricordare la grandezza di Leonardo e le sue intuizioni.
Il genio leonardesco
Leonardo infatti non fu solo un grandissimo artista, in particolare attivo nel campo della pittura, ma fu uno scienziato, un musicista, un inventore ed un architetto, un talento totale che impersonificò in maniera perfetta lo spirito rinascimentale, lasciando così un impronta indelebile nella storia e nell’arte. Simbolo del genio italico e tra i più importanti personaggi che hanno segnato la storia artistica e non solo dell’umanità intera.
Se nel campo della pittura gli viene riconosciuta una fama mondiale grazie soprattutto all’opera che lo ha reso immortale e che da molti è considerato il quadro più famoso di tutti i tempi, “La Gioconda”, l’ ingegno leonardesco si è espresso e compiuto anche nel campo architettonico ed in particolare nell’architettura militare.
Leonardo, uomo rinascimentale
L’applicazione del genio leonardesco ha riguardato moltissimi campi tra cui l’architettura e lo ha fatto in un periodo storico unico, ovvero il Rinascimento, durante il quale probabilmente si è avuta la massima espressione artistica di sempre e durante il quale hanno vissuto ed operato artisti del calibro di Michelangelo, Botticelli, Donatello, architetti quali Leon Battista Alberti, Filippo Brunelleschi, Andrea Palladio.
Lo spirito di rinnovamento che contraddistinse il Rinascimento, che poneva nuovamente l’uomo al centro dell’universo e che culturalmente lo risollevava dopo il periodo medievale dei “secoli bui” attraverso il ritorno agli studi classici, inevitabilmente influenzò anche le arti figurative, dalla pittura alla scultura fino all’architettura.
Questo rinnovamento artistico fu dovuto anche e soprattutto ad un rinnovamento totale della società, con la nascita di numerose figure che investivano tempo e denaro nell’incentivare la produzione artistica in generale, dando origine così a quel fenomeno che prese il nome di “Mecenatismo” e grazie al quale artisti immensi e grandiosi, poterono esprimere il loro talento e le loro capacità creando capolavori unici ed irripetibili.
Nemo Profeta in patria
Questa celebre frase latina rispecchia perfettamente quella che fu la sorte artistica e non solo di Leonardo. Infatti pur essendo nato a Vinci, piccolissimo borgo rurale vicino Firenze ed essendo trasferitosi ad imparare l’arte pittorica presso una delle più celebri botteghe di Firenze, ovvero quella di Andrea del Verrocchio, uno dei maggiori pittori fiorentini presso la cui bottega si sono formati artisti del calibro di Sandro Botticelli, Pietro Perugino, Luca Signorelli, non ebbe a Firenze la fortuna e la fama che avrebbe meritato.
Queste gli arrivarono solamente dopo il suo trasferimento a Milano nel 1482, quando fu inviato da Lorenzo il Magnifico presso la corte di Ludovico il Moro in qualità di suonatore di lira, all’interno di un programma diplomatico con il quale la famiglia Medici intendeva sottolineare la sua grandezza artistica e culturale. Una volta a Milano, Leonardo si fece apprezzare non solo come musicista, ma anche come pittore, scienziato ed architetto.
Leonardo architetto
Infatti sono di questo periodo gli studi architettonici che egli porto avanti applicandoli soprattutto a progetti di architettura militare. Non è certo l’aspetto legato ai sui studi di architettura quello più conosciuto di Leonardo, anche perché non restano opere realizzate e derivate da sui progetti.
La sua dedizione all’architettura è legata soprattutto alla produzione di studi e idee riportate su carta, sono molti infatti i disegni di opere di architettura ed ingegneria relativi a progetti di strutture fortificate, mura difensive studiate appositamente per resistere ad una nuova arma che iniziava ad affacciarsi sempre di più sugli scenari bellici, il cannone.
Molti suoi disegni infatti raffigurano opere difensive che presentano molte torri e bastioni a punta, con molti angoli, finalizzate a deviare e rendere meno efficaci le palle di cannone che potevano colpirle.
Un altro campo in cui Leonardo applicò le sue conoscenze architettoniche ed ingegneristiche sono attinenti alla progettazione di impianti di irrigazione ed a lui si deve l’invenzione del mulino, attraverso il quale sfruttando la forza del vento, poteva convogliare l’acqua verso campi ed abitazioni.
Rimangono di Leonardo anche alcuni disegni relativi alla cupola del duomo di Milano, soluzioni di sistemazioni interne innovative quali esempi di scale multiple e soprattutto al progetto di una città ideale su più livelli, nella quale ogni livello era destinato al traffico di una particolare categoria, pedoni, carri, ecc.
Sicuramente però il progetto più ardito che il genio leonardesco arrivò a concepire è rappresentato dal progetto di un ponte sullo stretto del Bosforo ad Istanbul, che egli realizzò per il sultano Bayazed II, progetto mai realizzato, come la maggior parte delle sue idee architettoniche e che prevedeva un ponte ad una sola campata di ben 300 m.
Nel 2000 la Turchia realizzava sul Bosforo il ponte Galata, basato sul progetto di Leonardo realizzato 500 anni fa.


